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Joker 2, PAPmusic, Spermatozoi, Morale forzata nel cinema, MIchelle Comi, Scuola Holden e altro
All’inizio c’è qualche problema di lag che risolviamo al minuto 25. Questa è la replica integrale della nostra diretta di lunedì 7 …
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All'inizio c'è qualche problema di lag che risolviamo al minuto 25.
0:00 Anticipazioni
0:50 CEO influenzato quindi pochi timestamp abbiate pazienza
6:45 Entra Anna (lagga un po' fino al minuto 25)
14:24 Abbiamo ricevuto commenti superlativi
20:07 Anna dice la sua su Joker 2
31:00 Joker 2: i pro valgono i contro?
42:15 Perché tutti odiano i musical?
46:48 C'è chi è più sensibile
56:30 Focus group di fan per prevedere le critiche ai film
59:30 Sui messaggi "progressisti" forzati nei film
1:12:47 Anna ha frequentato la scuola Holden
1:20:40 PAPmusic e finanziamenti pubblici al cinema
1:58:00 Presumere il genere e salutiamo Anna
2:01:15 Rimaniamo in due e manco in forma
2:03:38 Ricky scopre Michelle Comi
2:13:21 Taylor Swift: notizie e giochi
2:19:44 Soccia tra l'altro è interessantissimo
41:43 grazie me lo ero dimenticato
Xena principessa guerriera.❤
Il tax credit italiano ha avuto anche il merito di portare molte produzioni americane in Italia (non per ultima Emily in Paris), con ottime ricadute sull'economia.
Il nuovo tax credit con i suoi limiti potrebbe cancellare tutto questo.
Una riforma era necessaria, ma così si butta l'acqua con il bambino.
la musica è un'industria ed è creata da più persone, non solo il cinema
Per me un argomento interessante da affrontare con Anna sarebbe quello dell' "educazione sentimentale" di un cinema finanziato con fondi pubblici.
Perchè l'unica giustificazione per un cinema di servizio pubblico è che questo rappresenti un progetto di educazione civile (come si diceva anche in live, come i film di Miyazaki) o di informazione romanzata ("Io Capitano" di Garrone); giustificata la prima dall'impossibilità (e scorrettezza) di utilizzare gli stessi metodi emotivi a scuola e la seconda dalla totale vittoria dell'infotainment come comunicazione giornalistica di massa.
Ovviamente di principio suona grottesco e si ricade sempre nella costituzione della giuria che dovrebbe sobbarcarsi un compito del genere, ma pragmaticamente mi affascina come idea
ma semmai meglio la tachipirina
A me fa spaccare tutto sto discorso del finanziare pubblicamente il cinema perché sennò il pubblico si imbarbarisce, poi vedi che cosa viene prodotto tramite finanziamenti statali e viene prodotta tutta roba che fa cagare la merda con impatto culturale probabilmente negativo (.___. )
Ciao ragazzi, sono un reduce de Lo spareggio. Secondo me "l'astio" verso i musical è anche una cosa culturale. Se in america il cinema arriva attraverso commedie brillanti, cinema di intrattenimento e musical che da sempre fa parte della loro cultura,lo stesso non vale per noi. Noi veniamo dal cinema neorealista, commedie sexy e cinema impegnato. Detto ciò a me il musical, tranne in alcuni casi per motivi totalmente soggettivi piace. Esempio:a me non piace quando ho la sensazione che iniziano a cantare senza nessun motivo e non vedo un filo tra le scene parlate e quelle cantate.👋 Ciao ragazzi e forza Lakers 👑
Spoiler alert
Il personaggio di Laday Gaga per me non esiste realmente, ecco perchè non interagisce molto con altre persone e compare solo in punti precisi. Un pò come Fight Club o Mr Robots, è una metafora della follia che alla fine Arthur non abbraccia e lei va via e lo lascia proprio su quella scalinata iconica dove tutto è iniziato. Al massimo esiste come personaggio che ha conosciuto ma poi prende una deviazione nella sua mente come la storia d'amore con la vicina di casa del primo film.
Nella totalità il film non lo giudico male, non sono un fan dei musico e non lo giudico un vero musical alla La la land , la musica qui esiste solo nella testa di Arthur . Le scene in cui cantano gli altri sono i detenuti che vengono contagiati da lui . Forse come critica principale direi che aggiunge ben poco al peronaggio , è la sua parabola ascendente e la sua fine. Poteva anche non esserci, prodotto solo per il successo del precedente
Una curiosidah, ma cosa insegna Eugenio? Non pensavo insegnasse
1:06:25 qualcuno sa rimandarmi alla live di cui parla wesa?
Letteralmente.
Veramente bella live ospite molto interessante e super preparata, avere il punto di vista di una persona che lavora dietro le quinte offre tanti spunti. La transizione tra Anna e Michelle Comi mi ha spiazzato quanto il finale di Joker 2, top regia di Eugenio.
Per quanto mi rigurarda, non sopporto i musical – dai tempi della puntata dei simpson musical che ci propinavano ad ogni stagione – perche spezzano il ritmo. Io devo stare 3 o 4 minuti fermo, sul piano della narrativa, mentre i personaggi cantano. Questo mi rende semplicemente irrequieto, e mi accadeva anche da bambino, quando ancora non ero addicted al doom scrolling perchè non esistevano gli smartphone.
Non sono affatto d'accordo riguardo i musical, se non piacciono non è automatico che sia un problema di sensibilità o di accettazione di eventuali "diversità" a schermo (ho scoperto – e imparato a rispettare – la sfera queer grazie Rocky Horror Picture Show).
Faccio un esempio personale ma che trovo abbia la sua logica, per me è una questione di registro comunicativo e sospensione dell'incredulità (che avete sbolognato come fosse un inezia, ma ci sta dato che mancava il contraddittorio).
A me sembra palese che un'azione di rottura come un improvviso cambio di recitazione (che va dal 'realistico' al 'teatrale' – purtroppo mi mancano i termini propri) sia estremamente divisivo e non bollerei chiunque si stranisca come insensibile o mancante di empatia (what?? Ma perché?! non vi dico i pianti con GRIS, Rime, Interstellar – Cooper che riceve le comunicazioni dei figli adulti è straziante -, La Meglio Gioventù, il finale di K-PAX – i primi esempi che mi vengono in mente -)
Per me credo sia proprio la rottura di quel velo di serietà che c'è magari nei dialoghi e scompare quando si inizia a cantare.
Inoltre, le canzoni stesse possono non piacere come "genere", è praticamente cantautorato epico, tanto testo e dialoghi messi in mezzo – a me non piace – come non piace De Andrè – che rispetto, ma sono più tipo da Radiohead e Massive Attack, quindi anche qui non penso sia questione di sensibilità, ma di gusto
Infine purtroppo Rick ha fatto una gran confusione anche con lo stigma dell'animazione, che subisce perché viene pensata come genere, e non come stile estetico. Per questo svalutare l'animazione come puerile è una minchiata, perché essendo uno stile estetico ci può essere animazione che si declina in tutti i generi cinematografici. Ma trovo legittimo dire "non apprezzo un dato genere" (in questo caso io musical) perché diventa una questione di gusto.
25:37 la faccia di Eugenio all’ennesimo lag
Anna è il mio nuovo idolo
37:47 il mamprin ci prova in tutti i modi a recuperare la situazione ma wesa nemmeno ci pensa alla gaffe che sta commettendo😂
Eugi Auditore
top avere Dante in questa live
Io ho incominciato a credere riguardo il discorso film con temi prog riproposti in serie e trattati male che in realtà li propongano così apposta e che non siano gli sceneggiatori ad essere convenzionati all'uso o incapaci, per il semplice fatto che va di moda fare i sensibili ma se lo si fa in modo logico si finisce per creare un dissenso glaciale per la sovversività della cosa e che probabilmente verrebbe capito da un terzo delle persone in meno, mentre se lo si fa invece in modo volontariamente "di pancia" pur con ambiguità il chi guarda medio crede di star sposando una giusta causa e chi invece va contro lui è visto automaticamente come un piccolo fascista uscita dal buco che sta sfogando le sue frustrazioni, e ciò ovviamente alimenta il senso di urgenza che si ha nella gestione voluta del tema stesso. In generale l'audacia nel riproporre temi anche solo variati di poco è diventata vista come sovversiva prima dal pubblico e poi dagli interni al settore, perchè arrivati a un secolo dalla nascita del cinema la gente non ha voglia di sentirsi ignorante nel dibattito di massa cinematografico e ne ha voglia di informarsi o vedere le nuove uscite, per cui ignora i film e i film per farsi sentire sono costretti ad adattarsi alla pigrizia dello spettatore.
comunque victorlaszlo88 ha visto la recensione di Wesa su Joker e ha fatto un secondo video per rivedere le sue posizioni…
14:30 offesissimo che il mio commento non sia stato letto, ma felicissimo che sia rimasto lì in basso
1:03:40 molto d'accordo. Film come V per Vendetta (sebbene sia una briciola del fumetto) trasmettono molto bene l'idea di oppressione verso delle minoranze, anche nella comunità LGBTQ+, ma lo fa in modo poco stucchevole, poco pomposa, non c'è un momento in cui tutto grida "QUESTO E' IL MOMENTO DI CRITICA AL RAZZISMO E ALL'OMOFOBIA!". E stessa cosa, rimanendo in ambito cinecomics e signore degli anelli che sono quelli affrontati nella live, succede nei film e fumetti (belli) degli X-men, dove il loro essere mutanti è causa di discriminazione e crea una bella analogia con il nostro mondo, o nell'opera di Tolkien, dove i problemi tra elfi, nani e uomini riflettono i nostri problemi razziali. Oppure ci possiamo concentrare su quanto fossero apprezzate e apprezzabili protagoniste femminili degli anni '80-'90 come Ellen Ripley di Alien e Sarah Connor di Terminator, personaggi forti ma ben scritti, quindi fallibili e ben recepiti. D'altronde stiamo parlando di autori importanti, gente che sa fare il proprio mestiere.
riguardo al discorso superfan, io penso che sia una pessima idea, innanzitutto perché dare a loro la possibilità di fare scelte significa toglierla a registi e sceneggiatori: se il comitato di superfan ti va a chiedere di aggiungere più Darth Vader nel film di Rogue One, tu devi farlo, anche se questo toglie l'iconicità dell'ultima scena, perché ha massacreto gente per tutto il film, e lo depotenzia perché è mostrato molto a lungo mentre manca l'obiettivo (o la trama non va avanti).
In secondo luogo, i fan che chiami non sono esperti di sceneggiatura (altrimenti prendili come sceneggiatori direttamente, in fondo non mi pare che le major hollywoodiane abbiano puntato su grandi firme, recentemente), ed è plausibile ipotizzare che rivogliano ciò che gli piace, che non è ciò che piace al resto del pubblico: per rimanere nell'esempio di Star Wars, sfido a mandare giù la montagna parlante del vecchio universo espanso.
Seriamente il modo di togliere il woke dai prodotti è metterli in mano a dei fan col paraocchi, che per il fatto stesso di essere fan non possono valutare il più oggettivamente possibile un prodotto di un franchise, ma solo alla luce di quanto è aderente al canone, senza che sia possibile alcuna novità? Non era mica il giudizio del pubblico quello insindacabile? Se i tempi sono cambiati, che fallisca l'approccio woke, tanto, come avete ricordato spesso, non è che il prodotto originale viene cancellato se fai il reboot/sequel/prequel.
E poi, dato che i fan vecchi a una certa muoiono, per dare nuova linfa è necessario introdurre la novità, e se metti i superfan al comando questi continueranno ad accontentare sé stessi, senza dare vero motivo alle generazioni successive di appassionarsi a qualcosa che è totalmente fuori dalla loro contemporaneità.
Quante volte ha detto “capito?”?
La ragazza non ha capito un cazzo di Joker, Wesa ha dato la giusta interpretazione nel video recensione
Wesa va in Giappone, prende la cittadinanza, abbraccia il bushido, pratica seppuku al primo conflitto d'interessi.
Wesa sarebbe un patriota?
Secondo me è più facile sbagliare con un musical che con un film normale! Io non apprezzo i musical perché ne ho trovati veramente pochi di buoni che mi piacciono. In genere li trovo noiosi con canzoni e balletti fuori luogo. Io quando penso a musical, penso a Grease e mi fa schifo! Invece il miglior musical che ho visto è stato a teatro ed è stata la divina commedia raccontata tramite musical. Quindi per me la gente odia i musical perché che ne sono troppi veramente brutti e pesanti nel mainstream che mettono in ombra quelli veramente belli.